UnderWaterWines

Ossia Vini affinati sott'acqua.

L'affinamento del vino sott'acqua è una tecnica molto antica. Furono i Greci i primi a sperimentare tale tecnica. Ma fu nel 2010 quando al ritrovamento di un relitto ritrovato nel Mar Baltico con a bordo più di 100 bottiglie di vino (precisamente Champagne) si scoprì che bottiglie con addirittura più di 170 anni non solo erano bevibili ma addirittura svilupparono dei profumi particolari che solo il mare avrebbe potuto trasmettere.

Lasciare affinare il vino sott'acqua per qualche mese è paragonabile all'affinamento dei vini in superficie per qualche anno.

L'affinamento del vino sott'acqua, infatti, conferisce al prodotto finale caratteristiche speciali dovute all'ambiente di affinamento:

• La profondità di immersione genera una pressione dall’esterno verso l’interno della bottiglia (sul tappo) un fattore difficilmente riproducibile sulla terraferma che migliora il processo di affinamento.
• Al superamento del termoclino le acque superficiali galleggiano su quelle profonde, le quali garantiscono una temperatura che subisce poche variazioni stagionali: un impianto di climatizzazione naturale.
• L’ossigeno è sia alleato che nemico del vino. Il processo osmotico e micro ossigenante dell’affinamento subacqueo UnderWaterWines favorisce la longevità del prodotto vinoso.
• Le correnti generano un dondolio che favorisce l’integrazione degli addotti all’interno della massa liquida garantendo un’armonicità degustativa.
• La corretta identificazione della profondità garantisce una bassissima penetrazione della luce e protezione dai raggi UV, dannosi per il vino.
• L’analisi sensoriale conferma che i sedimenti marini tipici del cantinamento subaqueo presenti sulle bottiglie aiutano il degustatore a identificare rapidamente le condizioni tipiche degli UnderWaterWinses quali la mineralità e la sapidità garantendo un’esperienza unica e suggestiva.